Ormai la Business Intelligence (BI) e’ dappertutto

BusinessIntelligenceTutti vogliono fare BI e tutti vogliono offrire al minor costo (dicono loro) le più avanzate tecniche di analisi del business.

A tal proposito il 26 novembre si è svolto, al Melia Milano Hotel, il MicroStrategy Business Intelligence Symposium, l’evento MicroStrategy per la presentazione della major release 9 e delle esperienze dirette di partner e clienti.

All’evento hanno partecipato un gran numero di persone attratte sia dalle novità del prodotto che dalla presenza diretta di aziende clienti, differenti per scopo di business, ma tutte consapevoli che la gestione del dato e la sua rappresentazione è sinonimo di competitività nel mercato dove operano.

Dopo la consueta registrazione ed il gradevole servizio del “Welcome Coffee”, la giornata è stata organizzata da MicroStrategy stessa in ben 4 percorsi paralleli, consapevoli della mole di informazioni da passare ai nuovi e non clienti/partner.

Le prime due track raggruppavano le migliorie e l’uso diretto del prodotto, di come usare al meglio la BI sia per utenti di alto profilo che non; dalle forti potenzialità della nuova metodologia “In-Memory ROLAP” per la creazione di report veloci senza sovraccaricare con richieste il database, della nuova funzione “Dynamic Sourcing” per la scelta dei cubi migliori per generare il report stesso e di come prodotti di uso quotidiano come Microsoft Word, Excel e PowerPoint entrino con le loro funzionalità nel mondo di MicroStrategy stesso.

Tutto questo per dare un’ottima panoramica di come il mondo BI si evolve ed offre nuovi stimoli di investimento da parte delle aziende, incentrando sempre di più il focus dell’impresa stessa sulla conoscenza del dato, la sua certificazione e la sua fondatezza, come nocciolo per fare business stesso.

Le track successive presentavano le esperienze dei clienti e dei partner nell’integrazione e nell’evoluzione degli strumenti e delle metodologie di Business Intelligence.

La parte sicuramente più interessante è stata vedere come i clienti hanno recepito il concetto di BI e di come lo hanno voluto e integrato nel loro mondo aziendale nonostante il loro più importante ostacolo : l’utente interno.

La prima parola spetta infatti a un colosso di nome Pirelli più precisamente la Pirelli RE Credit Servicing Spa con Ugo Pasquali, Client Manager di Pirelli IT.

Riporto quanto citato “Pirelli RE è una real estate fund & asset management company che acquisisce, valorizza e gestisce patrimoni immobiliari di elevato profilo qualitativo, attraverso partnership con primari investitori internazionali. La struttura organizzativa basata su aree geografiche – Italia, Germania e Polonia – e business unit specializzate per tipologia di prodotto è in grado di coniugare conoscenza dei mercati geografici e know-how specialistico nei diversi segmenti. Il Gruppo Pirelli RE è presente della gestione dei crediti non performing attraverso la società leader di mercato Pirelli RE Credit Servicing Spa.

Presentazione efficace che valorizzava le doti di robustezza e scalabilità del prodotto stesso; delle loro esigenze di presentazioni di grossi volumi di dati a fronte di una facilità d’uso e di supporto all’utenza nella creazione di report complessi.

Il loro progetto è durato all’incirca 6 mesi portando all’interno di Pirelli RE grandi benefici di business e miglioramenti utili alla strategia aziendale stessa. Sono riusciti ad uniformare il dato ad un’unica fonte per poter così distribuire puntualmente le informazioni di business in tempi strategici e vitali.

Un intervento interessante ma che personalmente ho trovato un po’ sottotono è stato quello di Roberto Biasutti responsabile delle operazioni “Servizi agli Utenti e Pianificazione delle Missioni” dell’ ESA – European Space Agency.

Riporto quanto citato “ESA, l′Agenzia Spaziale Europea, ha il suo quartier generale a Parigi e centri specializzati in Olanda, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, uffici di collegamento a Washington DC e Mosca, a Bruxelles per le relazioni con la Commissione Europea e una rappresentanza nella Guiana Francese. Uno dei centri, ESRIN, con sede a Frascati, si dedica all′osservazione della Terra. Da Frascati si gestisce l′infrastruttura a terra (“Ground Segment” in inglese) per i satelliti dedicati all′osservazione della Terra, coordinando il più grande archivio di dati ambientali in Europa. Dall′ESRIN si coordinano inoltre più di 20 stazioni per la ricezione di dati satellitari e si collabora con “Ground Segment” gestiti da altre Agenzie a livello mondiale.

La mole di dati provenienti da satelliti veniva gestito quasi manualmente, con l’aiuto di strumenti quali Word, Excel: questo portava ad una poca efficienza del dato stesso ed ad un suo scarso utilizzo in termini di business per l’ESA.

La loro decisione è stata quella di impostare un progetto di reportistica e successivamente un’integrazione da parte di MicroStrategy stessa con i sistemi IT già presenti: Pentaho per la parte ETL e MapInfo per la parte di sistema geografico; fornendo dati di pianificazione e monitoraggio ai “Mission Manager” e poter così creare la loro rete di dati ad uso comune con gli altri Paesi supportati dall’ente.

La parte forse più interessante per target aziendale è stato il caso CSS, raccontato da Giancarlo Maraviglia – Responsabile Planning, Service Desk e Reporting.

Riporto quanto citato “Customer Services Center ha sede ad Arese e copre 13 nazioni con la sua attività. Serve 14 brand tra i quali Lancia, Fiat, Iveco, Magneti Marelli. I servizi forniti ricoprono le aree: Customer Relation; Customer Information; Break Down Assistance; Commercial campaigns, Lead management; Link & Chase; Customer Feedback; Dealer Sales Support; Best Service; Fiat Services –Employees Info Center. Ed ecco alcuni numeri importanti: 450 Agenti, 9 Lingue coperte, 3,4 Mio di contatti, 41.950 ore di training, CSS Rating 8,1 (Customer Services Satisfaction ), 85% Chiamate risposte entro 20′′, 88% Chiamate Info inbound gestite in “one call solution“, 70% dei casi risolti entro i 5 giorni lavorativi.

Interessante è scoprire che anche in questo settore si è passati da una gestione manuale dei dati “copia e incolla” per la creazione di reportistica interna e statistiche aziendali con strumenti di uso comune (Excel in primis) ad una vera e propria gestione del dato.

La loro esperienza con MicroStrategy è servita a creare progetti di BI che portavano a strategie differenti di business interno; ad una misurazione del dato in termini di performance e di un semplice uso delle informazioni stesse.

Si è precisato come altre aziende concorrenti non sono riuscite a fornire quella robustezza e affidabilità (aziendale e di prodotto) che MicroStrategy offriva e offre tutt’ora e di come il loro sodalizio oramai è nel dna stesso dell’utente che usa giornalmente lo strumento.

A cavallo di questi interventi la mia attenzione veniva rapita da come cose quasi scontate – integrazione con pacchetti esterni – implementazione di motori sempre più potenti per risolvere l’onore delle chiamate al database – prodotti oramai tutti a 64bit – portavano lo stesso comun denominatore: l’approccio all’uso del dato e della sua rappresentazione in modalità “WYSIWYG” soprattutto rivolto oramai all’utente non esperto di tecnologie (manager in primis) per potersi costruire in maniera autonoma le analisi di suo interesse. In questo penso personalmente che MicroStrategy a differenza di altri prodotti, abbia fatto centro a più riprese.

Architetturalmente e a livello di back-end rispetto ai concorrenti le differenze sono molte, ma lo scopo è assolutamente identico: far fare BI a tutti.

Il fattore economico può far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra, implementare un progetto di BI nella propria azienda non è comunque cosa da poco.

Senza dimenticare che ad oggi le soluzioni open source sono di gran moda e se l’azienda non ha grosse necessità può essere sicuramente un buon modo per approcciare queste metodologie. E’ importante non dimenticare però il tipo di assistenza che prodotti come MicroStrategy e BusinessObjects possono offrire rispetto alle soluzioni open source e di come questo ultimo mondo sia ancora in effetti più per “smanettoni” (ancora per poco) che per utenti finali con poche competenze di informatica.

Concludo citando il Rapporto 2009 Osservatorio Business Intelligence del Politecnico di Milano dove si evidenza come nonostate una situazione economica sfavorevole come quella di oggi, i vari CIO delle grandi aziende sono tutti chiamati ad investire in BI per riuscire a supportare il proprio management nel prendere decisioni più efficaci e tempestive (spesso solamente per riuscire a sopravvivere) e per mantenere sotto controllo i costi aziendali, costruendo modelli di analisi precisi e sempre aggiornati. Il tasso di incremento medio del volume d’affari previsto in questo settore si colloca tra l’8% ed il 12% contro una media dell’ICT stimata intorno al 3%. Insomma, Business Intelligence prima di tutto.

Alberto Lupo

Photo by splorp

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