Una nuova prospettiva per il futuro. Questo è l’output, per parlare in termini scientifici, che ci hanno lasciato le quattro giornate di Crypto Expo Milano 2022, tenutesi dal 23 al 26 Giugno. E dato l’hype attuale che il mondo delle tecnologie Blockchain sta attraversando, ABS non voleva di certo mancare all’appello.
E l’occasione è stata sfruttata, infatti io, insieme ai colleghi Claudio Rava, Annapaola Gaeta ed Alessandro Musolino (che ringrazio per i feedback che mi hanno dato per scrivere questi paragrafi), abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a quello che è considerato da molti, uno degli eventi più influenti legati al mondo “decentralizzato”. L’obiettivo era quello di provare a cogliere quanti più spunti di riflessione possibile su questa tecnologia, per poi investirli nello sviluppo delle iniziative in corso sia interne ad ABS sia nel gruppo Altea, come ad esempio le iniziative di Fed2Future, il DIFT, i contest e i vari POC in corso sulla blockchain di Commercio.network, ormai a tutti gli effetti partner di Altea
L‘evento, come spesso succede in eventi di questo tipo, è stato un susseguirsi di palleggi tra 2 principali macrotemi, per forza di cose collegati. La tecnologia blockchain da una parte, sempre più matura e sempre più adottata in ambito B2B in svariate modalità, e le cryptovalute dall’altra parte, ormai largamente sdoganate anche in ambito consumer e nel mondo della finanza istituzionale. Il confine tra questi temi a volte è labile, ma è giusto cercare di dividerli nettamente, anche per separare quello che è speculazione da quello che è innovazione tecnologica e di processo che è qui per restare.
L’evento è stato un susseguirsi di conferenze, workshop e speech tenuti da divulgatori crypto, da CEO di startup promettenti, da esperti di aspetti legali e di tassazione e da rappresentanti di alcune delle più grandi realtà del settore. E’ un mercato ancora agli inizi, ma che anno dopo anno sta maturando sempre più a vista d’occhio, sia come volumi, sia come numero di progetti e aziende coinvolte. Tra quelle presenti all’evento menzioniamo, ad esempio, il leader mondiale degli exchange Binance, progetti sul metavarso come The Sandbox, The Nemesis e Runiverse, sempre più attrattivi per i brand, progetti gaming e social come Wineprotocol, Padelsociety, Futbala e svariate soluzioni per i pagamenti e per la finanza decentralizzata.
Non sono mancati inoltre approfondimenti sulla tecnologia blockchain e sulla sua infrastruttura tecnica, ed esperienze di progettualità ed implementazioni già mature e adottate da intere comunita. Un esempio di questo, è il progetto Municipay, che, come ci ha raccontato il CEO di Scaling Parrots Alessandro Ricci, mira ad abilitare i cittadini di un piccolo comune italiano all’utilizzo di un wallet per ricevere i bonus mensa tramite bonifico dal comune stesso, e per poter permette loro il pagamento nei negozi e nelle attività del luogo. Una piccola gemma italiana in un mercato che vede però l’Italia rincorrere altre realtà che sono già più avanti, come San Francisco, Miami, Dubai e soprattutto Lugano, che con il suo progetto PlanB sta ponendo le basi per la nascita di svariati progetti e startup sul mondo crypto locali.
L’interno di uno dei padiglioni principali del complesso dove si teneva il CEM, è stato invece destinato ad ospitare gli stand espositivi. Qui, i presenti potevano confrontarsi direttamente con i rappresentanti delle diverse organizzazioni, con colloqui one-to-one per chiedere approfondimenti o delucidazioni sui diversi business.
Il messaggio chiave che è stato ripetuto più e più volte da tutti i progetti, è che la blockchain rappresenta il mezzo tecnologico e non il fine. Investire su essa è una scelta, che può rivelarsi efficace ma non necessariamente efficiente in termini di costi ed energia. Pertanto, è giusto effettuare una serie di valutazioni per quanto riguarda il “cosa gestire in blockchain” e “in che modo gestirlo”, in modo da poter giungere alla scelta della soluzione e della tecnologia più corretti sulla base del trade off scalabilità, sicurezza, decentralizzazione. Le moderne blockchain e in particolare i layer2, (ossia protocolli blockchain costruiti al di sopra di chain layer1, quali Ethereum) favoriscono scalabilità e basse gas fees, ma d’altro canto danno poche garanzie a livello di sicurezza, revisione e manutenzione del software. È importante, quindi, valutare quale sia il target del progetto che si vuole realizzare.
Quello che personalmente ha significato per me questo evento, è un trampolino, uno stimolo per addentrarmi ulteriormente nella comprensione di questa complessa, ma rivoluzionaria tecnologia, che da quanto si deduce dalla celebre curva di adozione, si trova ancora nella fase degli “Early Adopters”, ed è quindi prossima ad irripidirsi.
Brando Biasucci – Junior Oracle Functional Consultant di ABS