Abbiamo posto qualche domanda su cosa fare o non fare al team di selezionatori di ABS. Riuscite anche a capire dalle risposta se si tratta di un selezionatore informatico oppure funzionale/gestionale ?
La prima cosa che leggete nel cv di un neolaureato
Le esperienze extracurriculari e gli interessi personali.
Le esperienze lavorative o di progetti personali sulle tecnologie di nostro interesse.
Cerco di capire se durante il periodo universitario lavorava per capire come valorizzare il percorso/voto di laurea.
Quali e quante esperienze lavorative ha fatto il candidato durante o subito dopo il percorso universitario.
Se ha avuto esperienze lavorative precedenti in campo informatico. In particolare extra universitarie.
Se ha fatto qualche esperienza lavorativa / stage o qualche progetto personale al di fuori dell’ambito universitario. Credo sia il miglior modo di valutare la voglia di fare, la conoscenza del mondo del lavoro e le competenze tecniche acquisite dalla persona, per distinguersi dagli altri neolaureati.
Se e quante esperienze lavorative ha avuto e i progetti universitari svolti per capire le tecnologie utilizzate. Progetti svolti per interesse personale.
L’ultima cosa invece che leggete nei cv ?
Il dettaglio del percorso di studi pregresso (se presente).
Gli hobbies, lo sport ed il tempo libero.
Gli interessi personali. Per ultimi, ma li leggo sempre.
La parte sulle soft skill. Non perchè non la ritengo importante, ma perchè troppo spesso vedo descrizioni fantasiose e piene di paroloni che nella pratica vogliono dire poco. Preferisco valutare queste cose dopo una bella chiaccherata.
Gli interessi personali, non perché meno importanti ma li tratterei in un secondo momento per mettere il candidato a suo agio.
La cosa più importante in fase di colloquio che il candidato possa fare. Quello che gli fa acquistare subito 100 punti, pronti via.
Infilare una battuta di spirito azzeccata e/o replicare brillantemente a una delle mie.
In fase di presentazione avere le idee chiare su cosa voglia fare dal punto di vista lavorativo motivando la proprie scelte.
Avere in mente il campo in cui vorrebbe lavorare (Sistemista/Programmatore/DB…) riportando magari che si sta autoformando per avere più possibilità di riuscire nell’intento ed informarsi sul percorso formativo che la società gli offre al momento dell’inserimento.
Chiedere esattamente cosa fa ABS.
Spiegare con chiarezza e padronanza i progetti sui quali ha lavorato sia dal punto di vista tecnologico sia organizzativo.
Dimostrare con le risposte di avere capacità analitica: sapere dire perchè utilizzare una tecnologia piuttosto che un’altra.
Che sia già informato e preparato su cosa fa ABS e che abbia già fatto un minimo ragionamento su quale ruolo potrebbe ricoprire in una società del genere. Domande su questo argomento dimostrano il suo interesse verso la posizione.
La sicurezza e chiarezza nell’esporre la propria conoscenza sia generale che in ambito tecnico.
Avere già in mente quali sono i possibili ruoli da ricoprire all’interno di un’azienda di consulenza.
La cosa che gli invece gli fa perdere secco altri 100 punti
Iniziare a descriversi in modo troppo saccente o presuntuoso.
Mentire più o meno spudoratamente sulle esperienze fatte o rispondere alle domande inventando palesemente di santa pianta.
Mentire sulle esperienze fatte e dire che non sa ancora in che campo vorrebbe lavorare (un campo vale l’altro).
In generale non essere sincero. In particolare non essere propositivo nel colloquio ma attendere sempre e solo le domande rispondendo in modo secco, senza metterci del suo. Insomma, come se fosse una scocciatura fare il colloquio mentre vorrebbe essere da un’altra parte!
Inserire cose non vere nel CV o tecnologie sulle quali poi non si sa rispondere. Preferisco si sappia rispondere sinceramente di non sapere.
Non avere la minima idea su quello che si vorrebbe fare dopo l’università. Non si pretende dai neolaureati di avere già le idee tutte chiare, ma di aver perlomeno ragionato sul percorso che si vuole seguire nei primi anni lavorativi.
La domanda più strana che vi hanno fatto durante il colloquio
Ancora prima di sedersi, a raffica… Ma voi i buovi pasto li date vero ? E che livello contrattuale mi date ? e per gli scatti di anzianità cosa facciamo ?
“Ma devo saper usare bene il computer per lavorare da voi?” Ecco, per piacere, evitate domande del genere in qualsiasi colloquio farete nella vostra vita. 🙂
Qualcuno di voi guarda prima sui social network per conoscere qualcosa del candidato ?
Assolutamente si, voglio conoscere il più possibile sulle “condizioni al contorno”. A volte racconta molto di piu e meglio un profilo social di un curriculum!
No, mai.
Se il candidato ha una certa esperienza lavorativa guardo LinkedIn, altrimenti no.
Normalmente no, ma avendo tempo a disposizione non mi farei problemi a farlo.
Volete lasciare qualche messaggio particolare ai giovani neolaureti del Politecnico?
Che passi il messaggio “Siate sicuri di quello che siete (se lo siete veramente). Gli esami sono finiti con la fine dell’università. Non dovete dimostrare (solo) di sapere), ma di essere.”
Non saprei, forse cercherei di sottolineare oltre al percorso accedemico l’importanza di fare qualche progettino personale e di autoformarsi.
L’importanza nel periodo di studi di provare a mettere in pratica quello visto in teoria (magari utilizzando tools, DB,… messi a disposizione gratuitamente dalle compagnie leader del settore )
Dare importanza anche all’aspetto personale del candidato: gli interessi extra lavorativi a mio parere possono dare una prima idea della personalità/personaggio con cui si sta parlando. Io personalmente chiedo sempre dettagli alla asettica frase “mi piace fare sport, ascoltare musica, ecc”…si ma quale sport, quale musica…insomma cerco anche in questo modo di mettere più a suo agio il candidato, allo scopo di capirne il più possibile e quindi avere un quadro generale completo.
E’ fondamentale non arrivare alla Laurea senza conoscere l’ambiente dove si vuole lavorare. Leggere siti specializzati per conoscere le tecnologie attuali e la tendenza è importante, così come fare esperienze personali sperimentando in proprio quelle tecnologie.
Sviluppare una capacità analitica che differenzia il Laureato specializzato dal semplice programmatore.
Sottolineare il fatto che università != lavoro. Ho visto molte persone con ottimi voti di laurea e con solide basi teoriche, cadere alla primo ragionamento pratico o domanda non convenzionale e viceversa.
E dare importanza a 2 cose, sempre più fondamentali nel mondo del lavoro di oggi: inglese e tecnologia.
Mettere in evidenza che la vita lavorativa del consulente, soprattutto all’inizio, può essere difficile in quanto si ha un impatto piuttosto forte visto che si è messi subito a contatto con il cliente e non sempre si è pronti anche dal punto di vista delle competenze. So che questo può non invogliare un neolaureato a far parte di una società di consulenza però a mio parere è una bella sfida personali.