La Cloud Transformation

Cloud Transformation: gli ingredienti mancanti

Il 16 ottobre 2019 al Politecnico di Milano, c’è stata una convention per esporre i risultati dell’Osservatorio Cloud Transformation.

Titolo della convention, “Cloud Transformation: gli ingredienti mancanti”.

Una serie di tavole rotonde di relatori, rappresentanti delle varie aziende attrici della Cloud Transformation, hanno esposto le loro esperienze e i loro pareri sullo stato di fatto e su quali siano gli ingredienti mancanti per una totale trasformazione.

Senza esporre i singoli interventi, lo stato di fatto e gli ingredienti mancanti risultano spesso comuni, ma i percorsi intrapresi differiscono per motivazioni e stati di partenza dei percorsi.

Gli attori che mettono a disposizione le tecnologie sono concordi sul fatto che le piattaforme siano già pronte e che gli sviluppi attuali pensino già alle future evoluzioni (5G, edge computing, …), ancor prima che gli utilizzatori siano passati a sfruttare quelle già messe a disposizione.

Gli utilizzatori delle tecnologie si dividono in modo naturale tra grandi e piccole realtà. Mentre queste ultime vedono poco il bisogno di un passaggio al Cloud, molte delle prime hanno già fatto questo passaggio.

Negli anni passati questo passaggio avveniva principalmente per il Cloud Iaas e per ridurre i costi infrastrutturali. Oggi, chi decide di passare al Cloud inizia a farlo pensando a Paas e Saas e con motivazioni legate a strategie di business, modificando quest’ultime per sfruttare le potenzialità del Cloud.

Le grandi realtà iniziano sempre più a passare da soluzioni ibride a soluzioni multi-cloud, con un incremento della complessità di gestione.

Ma quali sono gli ingredienti mancanti perchè questa trasformazione avvenga?

Alla domanda sopra, sono quasi tutti concordi nel rispondere che mancano le competenze tecniche e finanziarie per gestire la trasformazione e poi la manutenzione.

Passare al Cloud comporta la necessità mandatoria di automatizzare tutti i processi, quindi si rende necessaria la figura del DevOps esperta in questo campo. Una figura principalmente sistemistica, ma con conoscenze specialistiche di scripting e sui tool più diffusi per automatizzare i processi.

Passare al Cloud, quindi in una realtà fortemente automatizzata e con capacità di scalare velocemente e con poca previsione, si rende necessaria anche una competenza da FinOps. Una figura gestionale che sappia tenere sotto controllo e prevedere i costi di gestione di tali architetture. Quindi, capacità del FinOps sono anche quella dell’uso di strumenti di BI e machine learning.

In previsione di questa trasformazione, ABS si fa anticipatrice delle nuove esigenze, e si sta già attivando per inserire nel proprio team queste 2 importanti figure: DevOps Engineer e FinOps Engineer.

Se sei interessato a saperne di più, vienici a conoscere e i nostri referenti tecnici potranno fornirti maggiori dettagli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

due × 2 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.